- Alla fredda tua capanna
(Testo e musica: Settimio Zimarino 1885-1950)
Autore di Cantate, Oratori, Messe, Mottetti e pezzi per Organo, Zimarino ha lasciato una sua impronta caratteristica nelle pastorali natalizie, soffuse di poesia e semplicità francescana.
Alla fredda tua capanna noi veniamo a giubilar.
E con gli angeli la nanna pien d'ardore a te cantiam.
Notte di stelle, notte d'amore,
tu sei più vaga del prato in fior,
- Astro del Ciel
(Testo it.: Angelo Meli – Musica: Franz X. Gruber 1787-1863)
Preparativi del Natale 1818 nella chiesa di S.Nicola a Oberndorf (Austria). Il giovane parroco Josep Mohr (1792-1848) scopre che l’organo non funziona e chiede all’organista Franz Xavier Gruber di musicare e accompagnare con la chitarra un suo testo poetico composto due anni prima: “Stille Nacht”. Dopo quella Messa di mezzanotte, il canto si diffonde nel mondo, raggiungendo la traduzione in 300 lingue; in italiano, la versione più antica e diffusa è “Astro del ciel”, di Mons. Angelo Meli.
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu che i Vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
- Dormi non piangere
(Testo: Anon. – Musica: Lorenzo Perosi 1872-1956)
Organista a 11 anni nella cattedrale di Tortona, a 13 pubblica le prime composizioni musicali. Maestro di cappella a Venezia e poi direttore della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, Perosi è autore di grandi Oratori, poemi sinfonici, Messe, Salmi, mottetti, musica da camera, pezzi per organo e molti canti sacri popolari.
Dormi, non piangere, Gesù diletto,
dormi, non piangere, mio Redentor;
dormi, non piangere, mio Redentor.
Quegli occhi amabili, bel pargoletto,
t'affretta a chiudere nel fosco orror.
- Gloria in excelsis
(Testo it.: Gino Zaninotto – Musica: Tradiz. sec. XVIII)
Il “noël” della Linguadoca “Les anges dans nos campagnes” appartiene al gruppo dei canti natalizi “maccheronici”, composti cioè da un vocabolario in lingua moderna, o spesso anche in dialetto, e da una struttura metrica latina. Il contrasto tra la lingua moderna e il latino dà a questi canti “maccheronici” un tocco di maestosità, di ieraticità e un senso di profondo rispetto verso il mistero dell’incarnazione divina.
Tante schiere d’angeli
su nel cielo esultano,
nelle valli echeggiano
i festosi cantici.
- Tu scendi dalle stelle
(Testo e Musica: S. Alfonso M. de’ Liguori 1696-1787)
Scritta e insegnata dall’autore durante la novena di Natale del 1754 nel duomo di Nola, la più famosa “pastorella” italiana, in strofe agili e solenni, con un contrasto meraviglioso di concetti, esprime i più spontanei sentimenti dell’animo popolare sul Natale.
Tu scendi dalle stelle o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato!